Le barche e il maestro d’ascia

Non si può parlare di pesca e pescatori del Garda senza ricordare le loro tipiche imbarcazioni, le bisse. Due punte, forma longilinea, fondo piatto per poter essere tirate facilmente sulle spiagge e agilità di manovra hanno richiamato l’immagine di una sgusciante “biscia”, ciò le è valso il nome. Potevano essere dotate di albero e vela ma hanno sempre i remi per manovrare e la remata è quella classica veneziana, in piedi con uno o due remi imperniati sugli scalmi in posizione asimmetrica per permettere la remata sia di una persona sola che di due con uno o due remi.

Il mastro d’ascia era il costruttore di queste barche e univa la sua abilità con l’ascia alla conoscenza dei materiali, ad ogni componente della barca il tipo di legno più adatto. Per la manutenzione, che si ripeteva con frequenza quasi annuale, si rivolgevano ai calafati.

Oggi potete vedere delle barche simili come forma alla bissa con una sola punta. La poppa tronca permette l’attacco del motore tuttavia non mancano mai i remi utilizzati nelle manovre e nella pesca con la dirlindana.

Oggi delle bisse simili a quelle dei pescatori ma più leggere e strette sono utilizzate per una serie di regate che si svolgono nei vari paesi del lago e nelle quali il premio in palio è la bandiera del lago. Quattro vogatori remano in piedi, alla veneta, con una tecnica che mira ad amalgamare sincronismo, equilibrio e ritmo. Sono eventi molto coinvolgenti per il tifo che sollevano fra il pubblico, sicuramente un piacevole pomeriggio anche con i bambini.

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