La pesca e i pescatori
La vita del pescatore non è mai stata facile e il suo orologio è regolato dalle regole del lago. Le loro giornate si ripetono sempre diverse l’una dall’altra come la nuotata dei coregoni e delle sardine, i giorni di festa sono quelli in cui i carpioni si fanno trovare.
C’è una sorta di magia che avvolge il lago mentre tutti dormono e l’unico rumore distinguibile è quello dei motori delle barche dei pescatori che si allontanano per raggiungere le reti gettate il giorno prima, guidati dalle luci delle cavre (galleggiante che porta una luce e segnala il capo di una rete).
Un pesce che ha reso famoso il lago di Garda nel mondo e nel tempo ed è sua maestà il carpione perché le sue carni sono state decantate da poeti e regnanti. Caio Valerio Catullo lo cita nei suoi sonetti. La sua pesca durante la repubblica veneta è stata regolata con atti ufficiali.
Il carpione cresce solo nel lago di Garda e pare che dal suo nome derivi la tipica marinatura di preparazione che serviva anche a conservarlo durante il trasporto a Venezia.
Catullo in gita sul lago, canta il carme per la ninfa Garde di cui Benaco si innamora, ma dalla quale non è corrisposto. Benaco si agita provocando onde che sconvolgono la barca di Catullo che così perde nelle acque il carme che affonda. Le ninfe rubano i frammenti del codice che vengono trasformati in pesci mentre i versi di Catullo son trasformati in fili d’oro che i pesci carpiscono da allora detti carpioni da carpire. Pesci pregiati come i versi di Catullo riservati alla tavola di un re.
Questo pesce, ricercato per le sue ottime carni ha subito una sovrapesca tale da essere oggi in pericolo critico di estinzione. I vecchi pescatori affermano che i carpioni non si vedranno mai più nel Garda a causa dei cambiamenti climatici dell’acqua, ma anche perchè la strada che costeggia il lago, la gardesana, non frana più nel lago come un tempo, e quindi non si formano più i canaloni che “ripulivano” le pareti del lago formando habitat utili per la frega; ma soprattutto lamentano che nessuno si è preoccupato di fare il ripopolamento artificiale, come è stato fatto per il coregone.
La vita del pescatore non è mai stata facile, ma volete mettere la soddisfazione di riuscire a pescare quella trota di cui si era intuita l’esistenza dalle “tracce” lasciate?
Il mercato del turismo richiede pesce fresco e la stagione regina è quindi quella estiva. Se siete mattinieri potete vedere le loro barche durante le albe migliori stagliarsi nel blu mentre, sulle sponde, la vita ricomincia. Sulla sponda bresciana, l’alto lago, si contano una cinquantina di pescatori professionisti e potrebbe capitarvi di vederne qualcuno con la sua bancarella e il pescato vicino a qualche porto. In alternativa qualche buona pescheria vi può garantire provenienza e freschezza o potrete assaggiarlo nelle trattorie specializzate, non sperate nel carpione però! A molti turisti del Garda sarà stato proposto il carpione in trattoria, ma ben pochi certamente lo avranno mangiato! Ma chi conosce meglio il pesce del lago, sa bene che il carpione ha coda a rondine (il salmerino ce l’ha diritta, a spatola) e carni più rosate. Per fortuna però nel lago vi sono tante altre specie di pesci prelibate.
Parte del lavoro del pescatore era anche il mantenere le spiaggette di ghiaia bianca. Andavano a sud a recuperare ghiaia, la caricavano sulle barche e la riportavano a nord perché era il posto di riproduzione di molte specie di pesci.